BR | BRASILIA
costa, niemeyer, burle marx | superquadra 308









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CL | SANTIAGO 
fernandez, radic, puga | facultad de arquitectura de la católica 

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'l'area oggetto del concorso é collocata nel cuore del complesso universitario, a ridosso della casa de 'lo contador', sede amministrativa - e storica - dell'ateneo.
l'edificio per motivi strettamente dipendenti dalle necessità funzionali si organizza completamente sottoterra. [...]
sviluppato longitudinalmente, il complesso prende luce da ampie corti interrate che oltre ad individuare gli ingressi alla biblioteca delimitano la piazza sovrapposta al nuovo edificio ipogeo. 
la piazza si pone come negativo del verdeggiante chiostro degli aranci racchiuso tra le mura secolari della casa de 'lo contador', offrendo una piastra [...] dalla quale si schiudono alla vista nuovi panorami come la cordigliera delle ande, il cerro san cristobal e le alte torri a ovest di santiago.'
teodoro fernandez larrañaga, CASABELLA 650








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CL | SANTIAGO
smiljan radic | restaurant mestizo







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CL | SANTIAGO 
smiljan radic | museo de arte precolombino







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CL | SANTIAGO 
correa y guarda | monasterio de las condes

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la chiesa del monastero di las condes é stata realizzata da due giovani monaci-architetti alla loro prima (ed unica) esperienza progettuale. 
il risultato architettonico del loro lavoro si é dimostrato di tale valore da essere immediatamente riconosciuto come uno dei capolavori dell'architettura moderna cilena.

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'lavorando al progetto, costruimmo un plastico abbastanza elementare in cui si poteva infilare la testa. capivo che non si potevano valutare correttamente le superfici e l'illuminazione senza 'collocarsi all'interno dell'opera'.
studiai la luce con l'aiuto di un fotometro di una macchina fotografica, perché era molto difficile prevedere come sarebbe stato illuminato l'interno della chiesa, specialmente il settore dedicato ai fedeli. [...]
non avevamo nessuna cognizione di illuminotecnica, fu uno studio meramente empirico.'
martin correa, monaco architetto,
intervistato da alejandro aravena, CASABELLA 706










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CL | PAPUDO
teresa moller | punta pite

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'punta pite is a private condominium between zapallar and papudo, two beach towns on the chilean coast, about 150 km north of santiago. the site, as indicated by its name, is a headland that just out into the sea. 
the brief was to create a foot path along the coastline here.'
www.teresamoller.cl









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CL | COLIUMO
pezo von ellrichshausen | casa poli

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'la obra está ubicada en la península de coliumo, un sector rural apenas poblado por campesinos, pescadores artesanales y un tímido turismo estival. esta situación apartada condicionó nuestra operación de dos maneras: por un lado, debíamos trabajar con una tecnología arcaica y una mano de obra local carente de especialización; por otro lado, teníamos que intervenir un paisaje idílico, cuya abrumadora perfección tarde o temprano sería perturbada. [...]
 dejamos una figura compacta, sin escala ni referencias que suavizaran su dureza. [...]
toda la obra se hizo con concreto artesanal con moldajes de madera sin tratar. su construcción se realizó con una pequeña betonera y cuatro carretillas...
una vez terminada la obra gruesa, reutilizamos toda la madera maltratada de los moldajes para revestir los muros interiores y para hacer unos paneles correderos que, alternativamente, servirían tanto para cubrir el programa perimetral de servicio como para proteger las ventanas cada vez que la casa se abandone.'
pezo von ellrichshausen











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CL | CHILOÉ
emilio duhart | hosteria de castro










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AR | RAFAEL IGLESIA E RICARDO SARGIOTTI 

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a rosario, e successivamente a cordoba, abbiamo ritrovato il filo del discorso iniziato in paraguay e sin qui delineato in questo viaggio.


visitando l'opera di rafael iglesia e conversando con ricardo sargiotti, abbiamo potuto addentrarci in una dimensione altra dell'architettura, intellettuale prima che fisica, dalla quale siamo rimasti molto affascinati.

'mi considero un buon osservatore e tento sempre di incontrare un punto di vista differente, ponendo in valore elementi ordinari che passano inosservati.
non faccio schizzi né guardo pubblicazioni.
lavoro con maquetas alle quali pongo le domande. e a seconda delle risposte che ricevo avanzo differentemente.'*

in queste frasi si riassume il modus operandi di iglesia, che si declina poi in più aspetti. in primis la questione principale dell'architettura di sostenere un peso.

'se il tetto cade è perché non ha un buon sostegno. propongo di invertire la questione, di modo che il peso non sia il problema ma la soluzione.
per questo costruisco strutture primarie dove il peso imprigiona i distinti elementi che le compongono. si raggiunge la stabilità in maniera inversa, usando il peso a favore'*, come nei padiglioni del parque de la independencia.

o il paradosso, 'la idea strana opposta a quel che si considera generalmente come vero, o una proposizione in apparenza falsa che infrange il senso comune'*, espresso come uso di un materiale fuori dal suo contesto, come la pavimentazione di mattoni o le strutture in 'fers à beton' del parque yrigoyen.

o, ancora, l'indipendenza dalla funzione, nella pretesa di 'realizzare un'opera che non abbia la necessità di dichiarare quel che è, qual sia la sua funzione o di quali elementi sia composta; che non abbia nulla da dichiarare. un'opera che sia più vicina al mondo delle cose che a quello degli oggetti. dove la forma e l'espressione risultino indipendenti dall'uso'*, come nell'edificio altamira.

una dimensione squisitamente intellettuale della professione, che porta sargiotti a spingersi anche oltre:'quel che mi affascina di più oggi, a cinquant'anni, è il non-costruire più che il costruire'.

una postura seducente e inusuale, rispetto al mondo e alla professione in particolare, che accompagnata da risultati tangibili di grande qualità, qui documentati con foto e video, ci obbliga oggi a questionarci e a ricollocarci in quanto architetti.

* rafael iglesia, citato in 'obras y textos', ARQ CLARIN, buenos aires


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AR | ROSARIO 
rafael iglesia | edificio altamira

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'gilles deleuze introduce una descripción de los dos partidos de funcionamientos opuestos, chess and go, una descripción que bien puede ilustrar dos formas de trabajar dentro de la arquitectura. 
en una arquitectura codificada, todos sus elementos funcionan como las piezas de ajedrez: tienen una naturaleza interna o propriedades intrinsecas que las hacen ser lo que son. así una ventana es siempre una ventana, una puerta es una puerta, una viga, una viga [...]
en mi edificio intento lograr lo contrario. [...]
aquí las vigas no se convierten, como elementos, sujetos con propriedades intrinsecas, sino que con propriedades derivadas de su situación: pueden convertirse en una pared, una ventana, una puerta.
tal vez, van a 'actuar' sus papeles, para apoyar algo, y esas funciones dependerán del lugar que ocupan en el espacio.'
rafael iglesia, obras y textos






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